Intervista a Stefano Santoni

Il Liquore Toscano Protagonista di Main Event Cocktail Show

Intervista a Stefano Santoni
Il Liquore Toscano Protagonista di Main Event Cocktail Show

Blog 29 novembre 2017

La passione per le erbe e le piante officinali di Gabriello Santoni ha dato origine ad uno dei marchi più conosciuti ed apprezzati fra i liquori toscani. Protagonista di un’interessante masterclass che sarà tenuta da Danny Dell Monaco il 3 Dicembre in occasione di Food&Wine in Progress a Firenze, abbiamo incontrato Stefano Santoni che oggi segue l’azienda.


Santoni nasce a Chianciano nel 1960 grazie alla passione di mio padre Gabriello per le erbe e le piante officinali. Dopo aver appreso i “segreti” delle piante officinali da un noto farmacista tedesco, mio padre creò l’Amaro di Chianciano, l’unico ad avere una gradazione di 16% vol. che venne molto apprezzato come digestivo soprattutto da chi arrivava a Chianciano per le cure termali. L’Amaro di Chianciano ebbe un successo talmente grande che già negli anni ’70 era conosciuto in tutta Italia, pubblicizzato in televisione e molto richiesto dal pubblico. Da lì poi sono nati altri prodotti e la Santoni ha sviluppato una rete commerciale anche all’estero.


Non credo ci sia un segreto, penso che il nostro successo sia dovuto alla particolare attenzione (quasi maniacale) verso la qualità delle materie prime. Io stesso che sono praticamente cresciuto in azienda, sono un erborista e mio padre prima di me, ha sempre creduto in determinati valori che lo hanno portato, fra l’altro, ad essere anche insignito del titolo Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana.


Dipende. Come dicevo siamo molto attenti alla qualità della materia prima per questo andiamo a cercare sempre le migliori erbe e piante officinali. Alcune provengono dalla Toscana altre da molto più lontano come ad esempio il Rabarbaro che può essere coltivato esclusivamente in Cina.


Come le cose più belle nasce quasi per caso. Quando abbiamo iniziato ad esportare i nostri prodotti negli USA ci siamo resi conto che è un’abitudine di questo mercato mixare i liquori e per questo motivo, in vista di un’evoluzione dell’azienda e per mio interesse personale, ho capito che era necessario trovare dei professionisti per seguire quest’area. Ho fatto varie ricerche ma proprio non riuscivo a trovare la persona giusta che avesse una passione grande come la mia per questo mondo e che fosse, ovviamente, all’altezza della situazione. Quando avevo quasi rinunciato al progetto, per caso in una fiera di Arezzo, mi sono stati presentati Danny Del Monaco e Adrian Everest. L’incontro è stato così proficuo e ci siamo intesi così bene che Danny è diventato il nostro Brand Ambassador e segue personalmente l’area dell’azienda dedicata alla mixology.


Perché è un evento unico nel suo genere che per la prima volta unisce il mondo “food” con quello del vino e quello dei cocktail, selezionando il meglio del meglio fra cuochi, sommelier e barman e creando fra loro sinergia e contatti. È insomma un evento interessante per chiunque ami queste tematiche e soprattutto per gli operatori del settore che qui trovano una professionalità altissima per ciascuna area di interesse.


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